Chiodi: la mia missione? Sanare il debito

Presidente Chiodi si avvicina la scadenza del primo biennio del suo mandato, e si avvicina la scadenza del piano di rientro della sanità. A che punto siete col pareggio dei conti?
«Il pareggio dovrebbe esserci secondo la metodologia di calcolo del tavolo di monitoraggio, che esclude alcune voci come i costi di ammortamento. I dati presentati a giugno denotano una coerenza rispetto all'obiettivo che sembra raggiungibile perché abbiamo ottenuto una forte contrazione dei costi. Ma alla fine credo che il sistema non sarà in equilibrio e la perdita sarà di 60-80 milioni di euro. Il risultato dipende fondamentalmente dalla Asl di Chieti».
Siete puntuali rispetto al programma di riconversione degli ospedali?
«L'ultima relazione l'ho ricevuta il 21 ottobre. Sono stati fatti gli accordi sindacali per la mobilità del personale e si sta procedendo all'attività di riconversione, con la predisposizione degli ospedali di comunità e della Rsa. L'obiettivo non è chiudere ma riconvertire le strutture. Sta ai direttori generali accelerare. Questo sarà per me una misura di valutazione del loro lavoro».
La sua subcommissaria Baraldi ha lamentato ritardi e freni dalle strutture amministrative.
«Ogni cambiamento comporta delle resistenze. Faremo per le Asl lo stesso esame che la Regione subisce al tavolo nazionale di monitoraggio»

«Ho sempre detto in ogni occasione che leggerò quelli che sono gli argomenti della procura, perché non ho ancora letto gli atti ufficiali ma solo i giornali. Se ci saranno fatti accertati ci saranno anche conseguenze politiche. Se i fatti non fossero accertati sarebbe ingiusto trarne conseguenze politiche. Per quello che si legge sui giornali, sembra che Venturoni non abbia ricevuto dazioni, nemmeno quelle del finanziamento ai partiti. Anzi mi sembra che la coalizione di centrosinistra abbia ricevuto finanziamenti regolari maggiori del centrodestra. Poi noto che il bioessiccatore e Teramo non è un progetto di Venturoni ma della giunta Del Turco e non c'è stato nessun affidamento senza gara. Aggiungo sempre che da quello che si legge sui giornali alcune circostanze di fatto sono state completamente travisate, e io confido nella serenità di giudizio degli organi inquirenti, nei quali ho fiducia (ho lavorato con la magistratura e la fiduca la ripongo nei fatti) anche perché sapranno, se necessario, dare una diversa valutazione dopo i chiarimenti che hanno ricevuto».
Le mancate dimissioni di Venturoni sono state uno dei motivi delle dimissioni di Daniele Toto da vicecoordinatore Pdl di Chieti.
«In politica molte volte si fa comparire una realtà diversa da quella vera, per fini spesso strumentali. Non mi associo a questo modo di fare politica».

«La magistratura fa il suo lavoro e per l'esperienza che ho lo fa bene. Le intercettazioni che ho visto sui giornali legittimavano senz'altro un'attività d'indagine, ma il sintema mediatico rischia di strumentalizzare l'attività doverosa della magistratura. Per questo ho sempre predicato prudenza nei provvedimenti cautelari, perché rischiano di minare la dignità delle persone prima ancora della certa colpevolezza e responsabilità».
Tra le critiche alla magistratura c'è quella di voler entrare nelle scelte politiche, per esempio nella riduzione del tetto di raccolta differenziata dal 40 al 25%. Conferma innanzitutto questa scelta?
C'è una cosa che rimpiange di aver fatto e una che vuole assolutamente portare a termine?
«Vorrei portare a termine la riforma del sistema sanitario, anche perché dipende tutta dalla politica. E poi vorrei ridurre il debito, perché chiunque venga dopo di me possa governare investendo risorse proprie della regione e dare un futuro alle nuove generazioni».
E di cosa si è pentito?
Mi sono pentito di non essere stato più deciso nel riordino degli enti strumentali, per quanto abbia commissariato 24 enti con personale interno della Regione evitando l'assalto alla diligenza sottraendoli di fatto alla politica. In Italia non lo ha fatto mai nessuno. Avrei dovuto essere più deciso a riformare alcuni enti strumentali nel settore dello sviluppo economico, penso al sistema dei consorzi industriali e delle troppe società di informatica, cloni che si fanno la guerra. Sono soddisfatto di aver eliminato le comunità montane al livello del mare, o di aver riformato i consorzi fidi. Per altre cose si è perso tempo, ma...»
C'è stato il terremoto.
«C'è stato il terremoto».
DA ILCENTRO.IT
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