mercoledì30marzo

PAOLUCCI NASCONDE LA VERITA’ AGLI ABRUZZESI

Nel leggere le dichiarazioni del segretario PD Paolucci non si può, non intervenire. Visto che forse per lui è difficile comprenderlo, qualcuno gli spieghi che il governo della responsabilità non può portare consenso, almeno nel breve periodo, che il Governo Chiodi è quello che è costretto a lavorare soprattutto per il risanamento di un bilancio regionale devastato , per la maggior parte, da esponenti della sua classe politica, i veri responsabili del crollo della Sanità nella nostra regione; o forse ha già dimenticato ciò che ha portato a nuove elezioni in Abruzzo nel non lontano 2008? Forse il segretario ha la memoria corta, ma gli abruzzesi no, per fortuna.
E allora, se non può esprimere parole di apprezzamento in quanto opposizione, abbia almeno il buon gusto di tacere. Ma ancora una volta il PD perde un’occasione per farlo. Chi ha smantellato la sanità pubblica in Abruzzo lo sappiamo benissimo, lo sanno bene tutti gli Abruzzesi su cui ,ad oggi, grava un debito di circa 3,5 miliardi di euro (4,0 prima che Chiodi prendesse il timone della Regione Abruzzo), ma il Presidente Chiodi ha avuto il merito e soprattutto, quello che a molti è mancato, il coraggio di avviare un’azione di risanamento, non basandosi sulla logica del consenso, ma su quella della responsabilità, dell’amore e del rispetto per la propria regione, per la quale il precedente Governo di centro – sinistra ha dimostrato di non provarne e averne minimamente. Questa si chiama responsabilità Paolucci, responsabilità.
Nell’ennesimo comunicato stampa a nome del segretario PD si legge che lo stesso partito sta lavorando al dopo Chiodi, che loro sono pronti a governare . Ma caro Paolucci, dove sono le vostre proposte? Dove sono i vostri piani per l’Abruzzo? Escluse le critiche, da parte sua, non abbiamo avuto il piacere di poter constatare la proposizione di progetti e azioni veramente concrete; in poche parole solo chiacchiere politiche, le solite , di chi è impegnato nell’agone, non a fare una seria opposizione , ma a riportare in auge la vecchia politica , quella della cosiddetta “vendita del fumo”, del far credere ai cittadini che il bianco sia nero e così via.
Ricordiamo o portiamo a conoscenza del Segretario , forse troppo impegnato a pensare come criticare l’incriticabile, che c’è sul sito della Regione Abruzzo una sezione denominata Consuntivo 2010 in cui vengono elencati tutti i risultati dell’amministrazione Chiodi e sul sito del commissario alla ricostruzione, la sezione “operazione trasparenza”, dati concreti non chiacchiere.
La ricostruzione è partita, ci sono più di 12.000 cantieri in attività e altri in fase d’apertura, ci si sta avviando verso la ricostruzione degli edifici classificati E, la cosiddetta ricostruzione pesante.
“Il debito sanitario e quello proprio In circa due anni e' sceso del 12,5 per cento, passando da 4 miliardi di euro del 2007 agli attuali 3,5; inoltre, da due anni, la Regione non produce piu' deficit tanto che per il 2010 si prevede una riduzione verso i livelli del 2005 e, quindi, di 290 milioni di euro. Inoltre, l’ autorevole agenzia di valutazione finanziaria Moody's, nella sua relazione annuale sullo stato di salute del bilancio regionale, ha confermato i miglioramenti dell’Abruzzo”. Questo dichiarava l’agenzia qualche mese fa e così è stato,anzi, ad oggi il debito risulta ridotto del 17,1 % circa, i posti nei consigli d’amministrazione ridotti di circa la metà, il disavanzo della Asl è sceso del 53,3 %.
Una domanda sorge spontanea: cosa ha fatto invece il PD in questi due anni e mezzo, escluse le critiche che, giorno per giorno, si leggono sui quotidiani?
Se queste sono le vostre strategie per governare l’Abruzzo, 10, 100, 1000 volte Gianni Chiodi.

I GIOVANI DEL PRESIDENTE

giovedì10marzo

NEL CUORE DELL'ITALIA - INTEGRAZIONE , SVILUPPO E GEOPOLITICA DELLE REGIONI DI MEZZO - TERAMO 11 MARZO 2011

NEL CUORE DELL'ITALIA

INTEGRAZIONE , SVILUPPO E GEOPOLITICA DELLE REGIONI DI MEZZO
TERAMO 11 MARZO 2011

 



Alemanno: «A 150 anni dall’unità d’Italia non esistono solamente una questione meridionale e una questione settentrionale, ma anche una questione “centrale”».

Teramo, venerdì 11 marzo 2011 - ore 18.00 - Auditorium del Parco della Scienza (via G. De Benedictis)
 
Nell’ambito del dibattito relativo alle diverse specificità territoriali, politiche ed economiche che concorrono storicamente alla formazione dell’identità nazionale italiana, la Fondazione Nuova Italia ha voluto organizzare un incontro dedicato a quella realtà  sovente tenuta ai margini dell'attenzione mediatica, ma che si trova sia idealmente che materialmente al “centro” della vita del Paese.
“Nel cuore dell’Italia. Integrazione, sviluppo e geopolitica delle regioni di mezzo” vuole costituire un momento di riflessione volto a mettere in luce il valore culturale, le potenzialità turistiche e le prospettive di sviluppo delle regioni dell’Italia centrale.
Si tratta di una prospettiva evidenziata anche dal sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno, secondo cui: «l’Italia centrale costituisce non solo fisicamente il baricentro della vita della Penisola. È attraverso la conoscenza e l’ottimizzazione delle risorse delle diverse macro-aree che compongono il Paese e la creazione di una macchina amministrativa - tanto efficiente che sappia organizzarle in un sistema integrato - che sfide importanti come la realizzazione del federalismo  possono costituire una forza centripeta, anziché una forza centrifuga, per il futuro dell’Italia. A 150 anni dall'Unità d'Italia risulta ormai chiaro che, oltre a una questione meridionale e una questione settentrionale, esiste nel Paese una questione “centrale” che, tuttavia, offre principalmente possibilità coesive».
Sulla stessa lunghezza d’onda si trova anche il direttore del Centro studi della Fondazione Nuova Italia, Salvatore Santangelo, secondo cui: «la scelta del federalismo fiscale può comportare sia spinte aggregative che disaggregative. Quanti sottolineano solo il primo aspetto rischiano di ingenerare il classico meccanismo delle profezie che si auto-avverano. La solidarietà tra le diverse anime dell’Italia, infatti, non viene messa in questione dal metodo di amministrazione del gettito fiscale, ma dalle tensioni che potrebbero emergere tra le diverse classi politiche locali qualora non trovassero un baricentro intorno al quale far ruotare un progetto politico di respiro nazionale. È attraverso il rinnovamento dei quadri dirigenti del Paese che il federalismo può diventare un’occasione di crescita per tutti. Il Lazio e l’Abruzzo, in questo senso, rappresentano un modello da seguire».
Questa necessità di “unione” è sottolineata, in una dimensione diversa ma
complementare, anche dall’assessore della Regione Abruzzo, Giandonato Morra,
il quale sostiene che questo incontro è meritorio per due ragioni.
Anzitutto perché offre un buon esempio di come utilizzare le fondazioni e le
associazioni culturali per aprire un dibattito politico senza dividere un
partito, la cui organicità, al contrario, risulta rivitalizzata dall’effervescenza
delle idee. In secondo luogo, perché costituisce l’ulteriore prova che Roma
Capitale, qui rappresentata dal sindaco Alemanno, non costituisce un
progetto di crescita autoreferenziale, ma esprime la volontà di restituire a
Roma il suo tradizionale ruolo di centro propulsivo per l’intera Italia».

All’incontro porteranno i saluti istituzionali il sindaco di Teramo Maurizio
Brucchi e il presidente della provincia di Teramo Valter Catarra. Introdurrà
i lavori l’assessore ai trasporti della regione Abruzzo Giandonato Morra e
interverranno il deputato e segretario nazionale dei Circoli Nuova Italia
Francesco Biava, il deputato Carla Castellani, il governatore della regione
Abruzzo Gianni Chiodi, il senatore Fabrizio Di Stefano, il senatore Paolo
Tancredi
e il senatore e coordinatore del Pdl abruzzese Filippo Piccone.
Modererà il dibattito Salvatore Santangelo, direttore del Centro studi della
Fondazione Nuova Italia e concluderà Gianni Alemanno in qualità di
presidente della Fondazione Nuova Italia.

Ass. Giandonato Morra

venerdì4marzo

I CONSIGLIERI REGIONALI DEL PD FANNO DEMAGOGIA SULLA TRAGEDIA

Vogliamo pensare che le affermazioni del consigliere regionale Claudio Ruffini e di altri esponenti del PD in Regione Abruzzo siano solo frutto di stanchezza o stress. Non possiamo credere che di fronte alla tragedia che ha colpito l’intero territorio teramano e di fronte a crolli e cedimenti che hanno interessato opere da loro stessi previste o da amministratori provenienti dal loro partito, stiano cercando di far ricadere la responsabilità sul Presidente Chiodi , accusandolo di scarso attivismo, e sull’attuale Amministrazione Provinciale, guidata dal Presidente Valter Catarra, accusandola di non aver messo in sicurezza strutture che sono state costruite in maniera poco accurata da precedenti gestioni.

Caro Ruffini, noi del centro – destra, lo stesso che all’epoca della realizzazione delle opere che oggi si criticano era all’opposizione, ci chiediamo: chi ha realizzato la Teramo – Mare spostando letteralmente il letto del fiume Tordino e non adottando, nella costruzione dell’opera, relative misure di sicurezza tramite l’installazione di adeguati pali a sostegno della struttura (tant’è che la carreggiata ha ceduto già due volte a distanza di pochi anni dalla sua costruzione)?
 Chi ha previsto e voluto la realizzazione del sottopasso che ha causato in questi giorni la morte di una persona?
 Chi ha stanziato i fondi per la costruzione della Pedemontana che oggi si sbriciola sotto la pioggia battente e da cui un altro automobilista si è salvato per miracolo?

Detto questo, usando lo stesso “forse” che leggiamo nelle affermazioni dei tre consiglieri regionali di centro – sinistra e  sosteniamo che “forse” quella morte poteva essere evitata se solo qualcuno avesse realizzato quell’opera con criterio o meglio  non avesse costruito il sottopasso( che ad oggi ,purtroppo col senno del poi, risulta essere fallimentare),  prevedendo altre soluzioni che, magari, sarebbero state più consone ed anche meno esose per i contribuenti; ”forse” prevedendo adeguate misure di sicurezza non avremmo registrato , oggi, di nuovo, il crollo della Teramo – Mare né della Pedemontana.

Cari consiglieri, con i “forse” i “se” e i “ma” non si fa la storia, ma realizzando delle opere pubbliche con criterio si ridurrebbero al minimo i rischi per la popolazione e oggi, magari potremmo parlare di altro.

Cogliamo l’occasione per ringraziare le amministrazioni e soprattutto tutti quegli uomini che stanno lavorando h24 per assicurare ai cittadini il ripristino delle normali condizioni e ridurre al minimo i disagi.

Constatiamo,con immenso rammarico,  che l’opposizione non perde occasione per politicizzare in maniera becera qualsiasi avvenimento, compreso una catastrofe  che avrebbe dovuto vedere la vicinanza e non le polemiche di tutti i politici alla popolazione,indipendentemente dalle posizioni partitiche, ma l’opposizione critica e la maggioranza fa tutto il  possibile per assistere i cittadini ed essere al loro fianco.

Al consigliere Ruffini ricordiamo che Gianni Chiodi non è il Presidente dei comunicati o delle belle parole, ma dei fatti. Oggi ha già stanziato due milioni di euro a sostegno della provincia di Teramo  e si sta adoperando nelle sedi preposte per ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale da parte del Governo Nazionale, ma “forse” voi, avendo la bacchetta magica, potete risolvere tutto con un piccolo colpetto.


                                                                                               I GIOVANI DEL PRESIDENTE